Mamme e protezione solare: bambini protetti!

Sai qual’è il giusto modo per proteggere noi e soprattutto i nostri bambini dai raggi del sole? Agnese Denaro è un’ operatrice del benessere specializzata in estetica avanzata e oncologica. In questo articolo spiega il modo corretto da usare durante le calde giornate estive in riva al mare.

Buona lettura!

Per proteggere i bambini dal sole la crema non basta!
Quali precauzioni adottare quando bambine e bambini si espongono al sole? Con la bella stagione si ha finalmente l’opportunità di stare all’aria aperta e spesso tanti genitori mi chiedono come proteggere i loro figli dal sole senza rinunciare ai suoi preziosi benefici, come l’azione della vitamina D, necessaria per la salute delle ossa e non solo. Il Ministero della salute è da sempre molto attento al tema e ci suggerisce di usare sempre una protezione molto alta: 50 o 50+ in tutti i fototipi. La crema non basta! Il Ministero, così come le linee guida internazionali, prescrivono di non esporre al sole diretto i bambini fino a 6 mesi. Fino a 2/3 anni la crema solare è soltanto al terzo posto tra i consigli indicati, preceduta, appunto, dal fatto di tenerli all’ombra e non esporli al sole diretto nelle ore calde. E ancora, vestirli con un tessuto che filtra i raggi UV ( in assenza anche una maglietta bianca) cappellini a tesa larga, occhiali da sole e costumi che coprono bene la spina dorsale(sia per maschietti che per femminucce). É importante anche applicare la giusta quantità di crema, infatti il numeretto che indica il fattore di protezione SPF viene misurato utilizzando un certo quantitativo di crema: circa 2milligrammi per cm2. Per l’adulto si utilizza circa 30gr di crema per applicazione (circa un sesto di un flacone da 200ml), per un bambino 10grammi, da spalmare con accuratezza, meglio usare un prodotto fluido e in spray. In caso di creme più fluide si consiglia una maggiore quantità da applicare con frequenza di circa 2 ore e sempre dopo ogni bagno, ma anche se il bambino si rotola nella sabbia. Ricordo inoltre che è bene non adoperare creme solari “avanzate” dalla stagione precedente e di tenere il flacone sempre in un posto fresco, magari in una borsetta refrigerante per garantirne l’efficacia. Le aziende sono sempre molto attente e severe in materia di creme solari, perché il rischio di un prodotto fatto male non è soltanto una leggera irritazione momentanea ma anche l’aumento delle probabilità di un futuro melanoma. Per i bambini e i ragazzi più grandi è preferibile usare 50+ alle prime esposizioni e man mano che la pelle si colora si può optare per protezioni più basse, ma mai sotto gli SPF30. Per ultimo ma di vitale importanza è giusto mantenere sempre ben idratata la pelle di grandi e piccini, quindi assolutamente si a doposole e crema idratante, soprattutto in caso di dermatite. Consiglio di usare sempre detergenti e saponi a base oleata.

Mamme e spannolinamento

Ogni tappa, ogni traguardo nuovo per i nostri bimbi è una vittoria e una conquista ed è motivo di crescita. Ma forzare queste tappe non fa bene ne al bambino, che si potrà sentire pressato, stressato e nervoso e ne al genitore, che ne sarà deluso e inquieto. Ogni bambino è a se ed ha i suoi tempi: noi possiamo solo star lì a guidarli e a sostenerli.

Uno dei momenti importanti della crescita di un bambino è il momento dello spannolinamento. In genere, se non ci sono difficoltà, ciò accade all’incirca entro il terzo anno di età, ma non c’è un’età stabilita. Notiamo, ad un certo punto, che il bambino inizia a controllare gli sfinteri e ci rende partecipi, nel momento in cui arriva lo stimolo, del suo bisogno. Inoltre, appare interessato alle nostre abitudini da grandi. Sta al genitore, accogliere e cogliere il momento, per aiutarlo e accompagnarlo a compiere il grande passo.

In genere si preferisce togliere il pannolino d’estate, in quanto il bambino ha pochi vestiti addosso, ma nessuno vieta di farlo d’inverno se ci si sente pronti e soprattutto se il bambino da segnali positivi e interessati verso questo passo.

Per tanto, ho raccolto per voi alcuni buoni consigli che potrebbero aiutarvi:

  • Iniziate quando percepite il bambino abbastanza pronto, quando lo vedete sereno nell’affrontare il cambiamento.
  • Voi stesse dovete essere pronte e armate di tanta, tanta pazienza.
  • Fatelo da subito sembrare come un gioco, ma non un gioco a premi. Gioite con lui ad ogni vittoria, ma il suo “premio” deve essere la gioia di avercela fatta, non un gioco o una caramella.
  • Mettetelo da subito nella condizione di essere autonomo. Usate un riduttore con scaletta o uno sgabello sotto, in modo che possa sedersi da solo e che diminuisca quella sensazione di vuoto che il bambino può provare ( se il riduttore ha i manici il bambino si sentirà più sicuro).
  • Se preferite potete usare un vasino, ma è consigliabile usare direttamente il wc.
  • Parlatene tanto e mostratevi sereni anche di fronte agli sbagli: non lo rimproverate ma fate notare cosa è successo. Tranquillizzatelo e incoraggiatelo a fare bene la prossima volta.
  • Servitevi dell’imitazione. Mostrate il vostro esempio e se esiste un fratello o una sorella maggiore coinvolgeteli, fatevi aiutare.
  • Mettetelo fin da subito nella posizione di provare ad attuare i vari passaggi:
    • spogliarsi
    • salire e sedersi nel wc (o nel vasino)
    • asciugarsi
    • rivestirsi
    • lavarsi le mani
  • Se vi rendete conto che il bambino non ha ancora il controllo degli sfinteri, non lo forzate. Semplicemente, lasciate perdere per il momento.

I miei figli hanno raggiunto questa tappa nell’estate del terzo anno di età. Ho notato la capacità di riconoscere lo stimolo ma la paura del cambiamento. Cosa ho fatto? Non ho insistito. Avevamo scelto insieme di provare a mettere le mutandine e insieme abbiamo deciso di sospendere le prove. Per entrambi, ho notato quanto questo passo indietro li ha rafforzati, dando coraggio e fiducia in loro stessi. Quando poi abbiamo deciso di riprovarci, erano veramente pronti! Ho seguito il mio istinto di mamma provando ad ascoltare mio figlio e alla fine ho avuto la stessa esperienza con tre anni di differenza!

Accade spesso che i bimbi abbiano maggiore difficoltà con la pupù, perché subentra forte quella sensazione di paura di cadere giù nel wc. Noi, abbiamo risolto piano piano con pazienza e determinazione ma soprattutto tanto amore. In ogni piccolo grande passo è questo ciò di cui hanno bisogno!

Giulio è stato aiutato e stimolato tantissimo dall’imitazione del fratello maggiore. Ma entrambi, come tutti i bambini, hanno imparato a fare una cosa nuova. Perché, per ogni tappa corrisponde ad una novità per loro ed è normale che abbiano paura! Succede a noi adulti, immagiate a dei bambini!

Per superarla, basta un gioco, una manina stretta, un abbraccio. E piano piano passa.

E anche questa è fatta.

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