“Figli miei, in questi anni, potendolo fare, ho scelto di stare a casa con voi. Perché il mio cuore mi indicava che quella era la scelta giusta. Adesso, ascoltandolo, ho deciso di iniziare a mettermi in gioco. Di sfruttare quella mia laurea nel cassetto (anzi appesa al muro!). Di realizzare un sogno, lavorare con i bambini! “
Così, sarebbe iniziato questo articolo e così ho voluto farlo iniziare. Ma purtroppo non è andata esattamente come speravo. Domani, sarà il mio terzo giorno di lavoro. Un gruppo di ragazze fantastico e preparato (e non lo dico perché so che mi leggeranno, ma perché è la verità!) con cui mi sono subito trovata benissimo!
Non abbiamo avuto neanche il tempo di organizzare tutto, non abbiamo nemmeno avuto il tempo di far venire i bambini… Domani sarà, (per ora) già l’ultimo giorno. Da lunedì sarò di nuovo a casa!
Ma non voglio perdere la speranza, non voglio pensare che sia tutto perso. Ne io, ne i miei bambini abbiamo avuto il tempo di abituarci alla nuova vita, che già sarà tutto come prima. Ma voglio sperare che questo periodo finirà e potrò davvero iniziare.
Iniziare il lavoro per cui ho studiato. Per cui i miei bambini saranno orgogliosi di me. E lo farò, prima per loro e poi per me stessa. Prima per il loro futuro e poi per il mio.
Da oggi, nella presentazione del mio blog, cancello la scritta “mamma a tempo pieno”.
Io ho fiducia, ho speranza, ho fede. E penso, possa essere il vero appiglio a cui agganciarsi in questo momento così critico che tutti stiamo vivendo.
Rispettiamoci a vicenda! Rispettiamo veramente le regole che possono permetterci di uscire da tutto ciò!
Facciamolo tutti!
Uniamoci in un’unica solidale lotta contro questo mostro che ci sta togliendo la vita stessa!
Riprendiamocela!
Io non voglio smettere di sperare…
Ma possiamo farcela solo se ci impegniamo.
Tutti insieme.
