C’è una cosa che a noi mamme a volte fa stancare veramente più di qualsiasi altra cosa: i capricci!
Perché li amiamo con tutto il nostro cuore, ma a volte vorremo scappare chissà dove quando iniziano!
Chi non lo ha mai pensato?

È importante innanzitutto distinguere tra capricci e bisogni. I neonati o i bambini piccoli ad esempio non fanno i capricci. Quante volte ci siamo sentite dire: lascialo stare, piange perché fa i capricci! Non sono capricci, i bambini piccoli piangono e vogliono essere presi in braccio per soddisfare un bisogno, che sia nutritivo o affettivo, ma pur sempre un bisogno!
Crescendo iniziano a formare il loro “Io”, iniziano a plasmare il loro carattere e a “provare fin dove possono arrivare”.
Iniziano a puntare i piedi e ad opporsi di proposito, fa parte della loro crescita.
Ed è vero che ci sono momenti in cui ci mettiamo le mani ai capelli, momenti in cui vorremmo solo tapparci le orecchie e urlare di smetterla. Ma purtroppo facendo così otteniamo solamente l’effetto contrario a ciò che vorremmo.
Non è facile, non è facile per niente e qualsiasi genitore lo sa.
Esistono bambini più vivaci e meno vivaci ma non esistono bambini buoni o cattivi. Esistono solo bambini che crescono e sta a noi guidarli in questa loro delicatissima fase. Sta a noi indirizzarli nel modo giusto e sulla strada giusta.
Ma come? Di sicuro non con la violenza!
Un genitore che picchia un figlio non sta facendo altro che far capire al bambino che le cose si risolvono con la violenza. Non solo, il bambino non capisce il suo errore, capisce solo che se fa quella determinata cosa il genitore alzerà le mani, ma non capisce il reale motivo del perché quella cosa non va fatta! In questo caso stiamo solo crescendo un bambino violento e abituato ad alzare le mani per risolvere i problemi!
E allora come fare?
Intanto respiriamo, molto spesso ci facciamo prendere dalla furia del momento e non ci accorgiamo che innervosendoci ed urlando contro otteniamo solamente effetti sbagliati e peggioriamo la situazione.
E sicuramente di fronte ci troveremo un “muro” più o meno alto ma cerchiamo piano piano di scalarlo.
Come? Con la pazienza.
Eh si, lo so che viene meno! Ma è giusto sapere che i bambini non riescono come noi a indirizzare le emozioni nel modo giusto. Crescendo impareranno a farlo. Ma al momento sta a noi aiutarli a capire.
È questo che dobbiamo ricordare quando ci troviamo nel bel mezzo di un capriccio.
I bambini poi sono anche il nostro specchio. Ci guardano, ci osservano, ci imitano, ci copiano, più di quanto noi possiamo immaginare. Noi siamo il loro primo esempio di vita.
Giulio ha due anni ed è ancora piccolino, inizia a fare i suoi primi capricci e ad imputarsi se sente un “no” ma basta una coccola ed un gioco per distrarlo.
Francesco invece ha cinque anni, con lui da un pó è iniziata la fase più difficile e non vi nego che sono capitati momenti in cui mi sono sentita persa. Ma ogni volta la soluzione è sempre la stessa: cercare di calmarlo parlandogli e abbracciandolo per riportarlo piano piano alla ragione. Molto spesso mi capita di faticare maggiormente a controllare i suoi capricci dati dalla stanchezza, ma piano piano alla fine riusciamo.
Tutti i genitori sbagliamo, ma l’importante è capire il nostro errore e cercare di non rifarlo, per migliorarci, per riuscire a guidarli nel modo giusto.
Ciò che è importante sapere penso sia che se c’è un metodo vero è quello dell’amore!
Abbracciamoli, ascoltiamoli, guardiamoli negli occhi.
Ricordiamoci sempre che i nostri figli sono e saranno il nostro riflesso nel mondo.